L’itinerario si svolge nella dorsale sud del Monte Paganuccio ai confini della Riserva del Furlo e parte da Rocca Torricella (quota 323 mt.) piccolo scrigno di medioevo è uno dei borghi più significativi della valle del torrente Tarugo. Caratteristica un’autentica abitazione con colombaia circolare detta Tombolo visibile sulla destra della strada salendo al borgo. Attraversato Torricella passando sotto la torre si sale per la comoda strada bianca, che con notevoli tornanti dove si incontrano alcuni borghi, in parte restaurati e in parte abbandonati, il secondo dei quali è Civita di Torricella o Cittadella e poi Cà del Monte (quota 600). Si prosegue in quota girando intorno al Fosso del Gorgo Maledetto per giungere alla selletta della Madonna del Capatò, dove si apre un panorama sulla valle del fosso delle rave e sul Fosso del Monte Paganuccio o detto “Zizì”, con un bel panorama con sullo sfondo il Monte Nerone. Proseguendo sulla carrareccia che gira intorno al Monte Scatto (quota 575 mt ) si giunge alla Fonte dell’Aiale, e alla pieve di San Silvestro zona in cui si rifugiava la ” Banda Grossi ” dopo le scorribande. Alla fine del 1800 gli abitanti del borgo costruirono un acquedotto in grado di trasportare l’acqua da una di quella sorgenti situata in mezzo al campo dell’Aiale. Gli abitanti usarono tubature di terracotta sigillate con calce per una distanza di un chilometro e, infine, costruirono la fontana. Lì finalmente le donne potevano attingere l’acqua fresca di sorgente senza la necessità di faticose scarpinate. Per altre notizie dei caratteristici luoghi e frammenti ritrovati di mondi antichi si può consultare il blog “LA RAMA DEL POZZ”
L’escursione prosegue scendendo per breve tratto sulla strada bianca, per poi deviare sul sentiero lungo il fosso che porta al borgo di Cà Betto. Si continua poi a scendere sulla carrareccia fino a fondo valle, si ritorna verso Torricella con comoda strada pianeggiante lungo il torrente Tarugo.
I partecipanti all’escursione, consapevoli che l’attività svolta è per sua stessa natura pericolosa e che i rischi connessi non sono completamente eliminabili seppur con una condotta tecnicamente corretta, fanno esplicita rinuncia ad ogni azione risarcitoria nei confronti della Sezione e degli accompagnatori escludendo ogni responsabilità civile e penale per eventuali incidenti che dovessero verificarsi.